In cosa consiste tale problematica?

L’incontinenza urinaria (IU) può essere definita come “qualsiasi perdita involontaria di urina”, può essere classificata in IU da sforzo (IUS), IU da urgenza (IUU), IU mista (IUM). Sia nella IUS sia nella IUU le perdite di urina si verificano a causa di un alterato equilibrio tra la pressione presente all’interno della vescica e quella che lo sfintere uretrale riesce ad esercitare sull’uretra.

L’IU ha una grande influenza sulla qualità di vita della persona, che potrebbe presentare: alterazione delle emozioni (sensazione di imbarazzo costante), limitazioni nelle attività quotidiane e/o nell’attività fisica, diminuzione dell’attenzione, alterazioni della vita familiare, isolamento sociale…

Numerosi studi clinici hanno confermato l’efficacia di alcune tecniche di riabilitazione, come l’esercizio terapeutica per il trattamento dell’IU.

I sintomi ano-rettali che vengono trattati in fisioterapia e riabilitazione sono tutti quelli che dipendono da una disfunzione del pavimento pelvico. Li possiamo distinguere in sintomi della fase di svuotamento (stipsi, sensazione di non completo svuotamento, digitazione..) e sintomi della fase di riempimento (incontinenza, urgenza). Essi possono determinare in chi ne è affetto limitazioni nella vita sociale e personale, ansia e depressione, isolamento sociale…

La fisioterapia associata ad altri approcci terapeutici (terapia farmacologica, chirurgica ecc…) sembrerebbe dare ottimi risultati in termini di miglioramento dei sintomi e della qualità di vita. 

Le disfunzioni sessuali femminili costituiscono un sintomo che può peggiorare in modo importante le qualità di vita della donna e, di conseguenza, del partner e della famiglia, compromettendo così la sfera personale, e talvolta sociale. In alcuni casi queste condizioni sono così gravi da impedire la maternità, danneggiando ulteriormente la vita della donna e di chi le vive accanto.

Il pavimento pelvico costituisce uno degli elementi della funzione sessuale e la sua disfunzione può essere correlata alle disfunzioni sessuali. In questi casi, pertanto, la fisioterapia e riabilitazione costituisce un’efficace opzione terapeutica.

La sindrome del dolore pelvico cronico (Chronic Pelvic Pain Syndrome CPPS) è una condizione determinata dalla presenza di dolore cronico o persistente da almeno 6 mesi percepito in strutture correlate alla pelvi, in assenza di comprovate infezioni o altra evidente patologia locale che possa essere responsabile del dolore. I sintomi possono comprendere il basso tratto urinario, gli organi sessuali, il tratto intestinale, l’apparato ginecologico; spesso le conseguenze riguardano l’ambito cognitivo, comportamentale, sessuale, emotivo. Il dolore può essere percepito in uno o più organi o zone.

Negli ultimi anni la letteratura scientifica, riconoscendo l’esistenza di questa sindrome, ne ha identificato le condotte diagnostico-terapeutiche, indicando il  sistema muscoloscheletrico come uno degli apparati coinvolti, particolarmente per quanto riguarda i muscoli del pavimento pelvico; ha inoltre riconosciuto la fisioterapia tra le terapie indicate nella gestione di tale sindrome.

Come si agisce?

• Esercizio terapeutico
• Terapia manuale
• Bowel training
• Bladder training
• Terapia comportamentale
• Stimolazione elettrica intravaginale / intra anale
• Stimolazione elettrica antalgica (TENS)
• Stimolazione magnetica extracorporea (SIS)
• Biofeedback
• Autotrattamento e programma domiciliare

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